Descrizione
Allungare il braccio nudo, sulle lenzuola, cercandolo, cercandola. L’assenza è pesante, ovvia, ma difficile ammettere che quella notte insonne non ha significato niente. È un cliché, un’immagine già vista, è patetico, e quando accade ci si sente proiettati in un film di serie B. Ma questa volta, non è solo uno spazio vuoto nelle lenzuola, non è solo il silenzio della solitudine, il freddo della solitudine o il ricordo del sapore della sua pelle.
È una fragranza: fresca, aldeidata, pura e innocente, ma lievemente animale, intrappolata ora nelle narici. E la sensazione di abbandono si trasforma in assuefazione olfattiva.